A pesar de que los perros pueden llegar a ser los animales más afectuosos que conocemos, en ocasiones pueden tener algunos problemas para hacer nuevos amigos.
Por ejemplo, se puede convertir en un verdadero hándicap el hecho de crear nuevas relaciones cuando te enfrentas a una discapacidad física que te impida mantenerte al día con tus compañeros en buena forma, ya que no les puedes seguir el ritmo.
Para una perra llamado Kolima, que sufre el síndrome de Wobbler, interactuar con los otros cachorros y animales en su refugio era casi imposible.
Había entrado en una especie de depresión. Estaba sumida en una tristeza constante y ninguna de las otras perras quería jugar con ella. Por suerte para Kolima, ¡encontró a un amigo inesperado!
Paolo, este cariñoso burro se hizo amiga de ella desde el primer momento en que llegó al refugio, y desde entonces son inseparables. Además, Kolima está mucho más alegre y siempre está jugando con él.
Es maravilloso cuando al final las historias tienen un final feliz. Es muy hermoso ver a estos dos animales tan diferentes tener una amistad tan bonita.
Esta perra sufrió un cambio drástico en su vida para mejor al encontrar a este compañero bueno y cariñoso, para hacerle los días felices y darle el amor que necesitaba.
En el siguiente vídeo puedes ver a la peculiar pareja en acción y seguro que te sacan una sonrisa.
¡No dudes en compartirlo con tus amigos y familiares!
Lui è Kolima.Kolima è un Kangal, un Pastore dell'Anatolia, il cane più imponente che io abbia mai visto, ed è diventato membro della nostra famiglia esattamente un mese fa.Purtroppo Kolima ha una patologia maledetta che si chiama Sindrome di Wobbler, una malattia congenita neurologica per colpa della quale le vertebre del suo collo vanno a comprimere il midollo spinale e i nervi, questo gli comporta "instabilità della colonna vertebrale, con alterazioni anche a livello delle articolazioni, dei dischi intervertebrali e anche dei legamenti".In pratica Kolima si regge in piedi a fatica, cammina in modo traballante, ha difficoltà a rialzarsi da terra e passa la maggior parte della giornata accucciato.Ma Kolima è anche un cucciolo, ha poco più di un anno, e vorrebbe giocare e spaccare il mondo.Ecco, credevo di averlo adottato io, questo cucciolo, ma ogni giorno mi sembra sempre più evidente che lo abbia adottato il mio asino.Paolo è un asino di sei anni, è con me dallo svezzamento.Quando ero piccolo, mio nonno, il Felice Caputo vero, duro e un pò arrogante come le pietre che aveva spaccato per una vita, mi raccontava sempre del suo asino, di come da ragazzo lo accompagnava a lavorare dalla campagna fino ad Avellino centro, di come non gli saliva in groppa ma andava a piedi al suo fianco, al fianco di Paolo, il Paolo vero.Quando mi sono trasferito ad abitare e a vivere la stessa campagna, decisi di voler convivere a mia volta con un asino, e gli misi una "sepponta" indelebile per ricomporre "Felice e Paolo", una coppia che a quanto pare continua a funzionare.Se pensate che un asino maschio, per quanto di taglia piccola, possa avere un caratteraccio, sia dispettoso e testardo, avete ragione.Se pensate che un asino maschio sia una animale poco intelligente, di poche pretese e senza empatia, avete torto marcio.L'unico momento della giornata in cui Kolima trova le energie per alzarsi e giocare è quando lo porto da Paolo.Sono uno spettacolo: Paolo, il dispettoso e testardo Paolo, dopo un primo momento di indifferenza ha preso il cagnone sotto la sua ala protettiva, si è reso conto delle difficoltà motorie di Kolima e, per farlo giocare e dargli calore, fa cose incredibili.Si inginocchia per evitare che si sforzi, lo mordicchia, si stende vicino a lui, lo fa mettere nel suo fieno.Paolo ha adottato Kolima.(con sommo dispiacere della capra che non si fida troppo)Lungi da me estrapolare conclusioni mielose da questo fatto, solo, la prossima volta che pensate di poter insegnare a qualcuno come amare o spaccate il cazzo su come deve essere composta una famiglia, venite da me, vi metto un paio di giorni nelle stalle con Paolo e Kolima, così imparate un fatto.
Gepostet von Felice Caputo am Samstag, 6. Februar 2016